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Channel: intelligonews » scontro Berlusconi e Fitto
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Il Pd ha perso la Direzione, la Francia va dritta per la sua strada e Fi si è impantanata

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be e maRenzi e Berlusconi sulle montagne russe. Dall’articolo 18 con relativa Direzione dem, passando per il no del socialista Hollande alla tetto (3%) della Merkel fino al ‘che fai mi cacci?’ in versione Fitto. Sette giorni al cardiopalma per i due amici-nemici…

DIREZIONE E RETROMARCIA. Venti no e 130 sì. Non c’è partita al Nazareno, Renzi stravince e la minoranza resta minoranza. Bersani&C. incassano un’apertura sul reintegro per discriminazione ma niente altro e soprattutto, il sì di Renzi pare non sia ancora nero su bianco nel testo della legge delega che il Senato si appresta a votare. Mediazione a oltranza. I dissidenti fanno la voce grossa, alzano il tiro e Corradino Mineo uno dei ‘padri’ della ‘dinastia dei Min’ insieme al forzista Minzolini, a Intelligonews spiega qual è il cul del sac in cui si è infilato il premier. Bersani prova a stemperare il clima dicendo che di fronte all’opzione-fiducia la lealtà non verrà meno. Ma in mezzo ci sono i veleni dei suoi fedelissimi (ben posizionati nelle Commissioni) e la ‘lezione’ di D’Alema-Stiglitz al giovane premier che in maniche di camicia restituisce pan per focaccia. Laura Puppato, senatrice renziana, a Intelligonews dice che al Senato ‘non ci saranno strappi’ ma la questione non è chiusa. Sullo sfondo ipotesi scissioniste con bersaniani, dalemiani e malpancisti dati in avvicinamento verso Vendola per un nuovo partito a sinistra del Pd di Renzi, ma con leader il giovane (e anti-renziano) Pippo Civati, come profetizza il filosofo Massimo Cacciari nella conversazione con Intelligonews.

 

LA FUGA DI HOLLANDE, LA RICORSA DI RENZI. All’Eliseo hanno detto ‘basta’. ‘Basta’ col tetto del 3 per cento, Parigi sforerà. A Berlino la fr e mMerkel non gradisce, ‘ordina’ di fare i compiti a casa e di farli tutti, mentre a Roma si aspetta qualche ora per commentare. Renzi prima twitta alla ‘maestrina’ di Berlino che i Paesi non possono essere trattati come ‘studentelli’; poi da Londra spiega che l’Italia starà sotto al ‘tetto’ ma che Parigi ha ragione. Due leader del Pse su due linee parallele: si incontreranno? Roma è prudente, c’è il debito pubblico a pesare come un macigno e a imporre cautela con l’Europa che aspetta e sollecita le riforme. L’8 ottobre è il d-day di Renzi che proprio all’Europa dovrà mostrare i compiti fatti (a cominciare dalla legge di stabilità).  E non tutti sono fatti. L’economista Antonio Maria Rinaldi a Intelligonews è convinto che la Francia fa bene a sforare e che c’è il rischio che adesso salti l’area euro e Oscar Giannino conferma che il concetto del ‘tassa e spendi’ di Parigi non è la soluzione. L’economista Gotti Tedeschi evidenzia le differenze tra Italia e Francia e a Renzi indica la strada giusta per non ‘strambare’. Eppoi c’è il giudizio tranchan dell’anti-renziano della prima ora Stefano Fassina che non usa giri di parole: Hollande è contro la Troika, Renzi no.

 

be e f BERLUSCONI CI VA GIU’ FITTO-FITTO. I maligni nei divanetti del Transatlantico notano come ormai tra Renzi e Berlusconi non ci sia più alcuna distanza, anche nella gestione delle cose di ‘casa’, dove casa sta per partito. Al piglio decisionista del premier davanti ai dissidenti-malpancisti, corrisponde la durissima reprimenda all’ex ministro berlusconiano che chiede primarie, confronto interno, decisioni condivise e una linea politica più chiara che, secondo Fitto, il patto del Nazareno avrebbe annacquato.

Dice no al ‘capo’ e la questione è tutta politica, sta nella visione di cosa deve essere e di come deve funzionare Fi. Risposta: o così o così. E adesso? In queste ore si rincorrono scenari e congetture, ipotesi di scissioni, partiti in nuce, strappi e contro-strappi. Fitto conferma di voler restare in Fi e da lì portare avanti la sua battaglia, forte anche dei numeri (alias voti) che gli hanno aperto le porte dell’europarlamento. Fitto però non è solo e bisognerà capire come e quanti sono disposti a seguirlo nell’Opa al “inner circle’ berlusconiano. Per ora i berlusconiani doc fanno muro. Alessandro Cattaneo a Intelligonews dice che “Forza Italia è nata per essere alternativa alle logiche delle correnti” e che il partito è unito come dicono i voti al documento del ‘parlamentino’: 75 sì e 2 no. Punto. Chi, invece, prevede una frattura ‘insanabile’ tra Berlusconi e quello che un tempo (ben prima di Alfano) era indicato come il suo ‘delfino’ è un ex berlusconiano non pentito: Roberto Formigoni, senatore di Ncd a Intelligonews spiega che a questo punto le alternative sono due: o c’è la separazione o finirà che l’uno ammazza l’altro ed è facile capire chi vince e chi no. Salvini gongola.


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